Il mistero del lago di Chiusi by Michele

Poco dopo l’alba: sparati come proiettili nella macchina del Mannucci, ci approssimiamo alla meta: il lago di Chiusi. Gara dura oggi, 21 Km di saliscendi nello splendido paesaggio della Valdorcia.


Due chiacchiere durante l’iscrizione e poi già sotto il pallone, pronti per la partenza. Io, insieme a una delle tre M con Luciano e Signora  sulla corta, gli altri per la più blasonata sezione competitiva della kermesse Chiusina.

21Km per loro, 6 per noi.  “6+6 dimostrabili!” mi rintuzza la presidenta in linea di partenza “6×6…” ironizza Giancarlo due metri più in là.

Pronti, via! 100 metri: loro a destra, noi a sinistra, loro nella mischia, io….secondo!!
Mi giro, non ci credo, rallento: terzo, quarto, quinto, sesto…settimo! Ricomincio a correre, ora mi sento più a mio agio…. mentre tre marmocchi della società canottiera filano via come saette, mi controllo, in fondo in fondo io sono solo al primo giro e così piano-piano arriverò ai promessi 6+6. Il cielo è nero sopra di me, la vedo buia per l’ecomaratona di 18Km a ottobre…

Dunque: cartellino timbrato, si va sul traguardo a fare il tifo a “quelli boni”. Neanche il tempo di arrivare ed eccoti trionfante Giancarlo, passa dritto il traguardo e va a sbuffare 100 metri più in là le fatiche di una gara dura. Porterà a casa il terzo posto di categoria.



Passa un po’ di tempo e pian piano iniziano ad arrivare anche gli altri: con un sorrisone durbans Angela a 2.07  si presenta sul traguardo, 

seguita di  lì a poco dalla Presidenta visibilmente sofferta, 



poi arriva il mitico Valdemarr come sempre guardingo per via dei fantasmi che gli corrono alle spalle,


 poi i fantasmi (anzi le fantasmesse…) di Valdemarr 



e poi…. e poi? L’ambulanza!
Come l’ambulanza? E gli altri? Protesto formalmente con la direzione gara. La risposta è lapidaria. “E’ arrivata l’ambulanza, non c’è più nessuno. Gara terminata” Ma come? E i nostri ultimi due superstiti?
Non mi arrendo e con il Sindaco che premia chi passa sul palco e Giancarlo che brama la sua ascesa al podio per il ritiro del premio, 



tengo la posizione. Imperturbabile, imperterrito, impaziente. Fino a che… eccoli là, una M davanti e Andreone di scorta. Ce l’hanno fatta!!

La M tira diritta e si aggrappa a un albero, Andreone dichiara ufficialmente, abbiamo lasciato passare l’ambulanza tanto si faceva anche da soli…. mi giro e sento dire lei: “son sfatta!”.
Non voglio saper più nulla di quello che è successo in quella mezz’ora di ritardo sul lago di Chiusi….

Michele

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