“Voi siete matti” …. questo era il commento dei più quando io, lo Zero e Stefano si diceva che stamani saremmo andati a fare una trentina di chilometri sul Falterona e, in verità, era quello che ho pensato anch’io quando, alle 6,00 ho guardato fuori dalla finestra ed ho visto un gran brutto tempo; nuvoloni minacciosi e nebbia fitta che coprivano tutto il poggio di Fontesanta.
Un messaggio di Nicola, che insieme a Pietro fa parte della spedizione, alle 6,20, esprime tutti i dubbi: “buongiorno, il tempo non è dei migliori che facciamo?”
E così, puntuali alle 7,15, partiamo diretti verso Castagno d’Andrea.
Il timore non è tanto dell’acqua o della neve (che poi troveremo, abbondante per terra e fredda e diacciata sul Monte Falco) ma della nebbia che può veramente crearci problemi nell’individuare il percorso giusto.
Un saluto ad Alessandro, che troviamo mentre lasciamo il paese e via su, sul sentiero 18 verso Monte Acuto. Si tratta di salire dai 730 metri di Castagno a + di 1.400. Bella salita, ripida e continua, in un bosco incantato dove si alternano spianate di primule gialle e cascate d’acqua bianca.
E che è dura lo dimostra il tempo; per fare 5,5 km, salendo in maniera costante, c’è voluta un’ora e venti (altro che tapascioni!!!!). Da lì saliamo ancora verso le crocicchie e poi giù per il sentiero CAI n. 17 verso la fonte del Borbotto
Ci fermiamo a rifocillarci e già Stefano smania per cambiare la maglia zeppa di sudore. Non lo fa, ci segue ancora un po’ e poi decide di tornare verso Castagno mentre noi affrontiamo la salita verso la cima del Falterona; si tratta di affrontare un dislivello di 400 mt. In poco più di due chilometri.
Sembra di salire verso il cielo e ben presto incontriamo la neve, bella alta che ci rallenta ancora di più. Se non stiamo attenti ad entrare nelle orme già presenti rischiamo di affondare per oltre un metro ma, sbuffando e ridendo, arriviamo alla cima. A quel punto si tratta di correre saltando nella neve in un falsopiano che ci porta fino al Monte Falco dove arriviamo e troviamo ad accoglierci una nevicata di neve ghiacciata che scende a scroscio.
Ci rifugiamo nel fitto del bosco di faggi e ben presto smette di nevicare e si alza il vento che scuote le fronde e ci fa delle improvvise docce d’acqua fredda.
A questo punto, a Pian Cancelli, dove c’è il bivio del trail corto che in pochi chilometri ci porterebbe a Castagno, mentre infreddoliti ci ripariamo sotto ad un cartellone della forestale mangiando parmigiano e albicocche secche, qualche dubbio ci assale. Ma ormai siamo in ballo, si tratta ora di scendere sul sentiero 00 al rifugio Fontanelle e poi, su un falsopiano attraversare il colle del Giogo, il poggio Citerna fino al valico dei Tre Faggi.
Al valico dei Tre Faggi si ricomincia a scendere fino ad incrociare una strada asfaltata che seguiamo per poche centinaia di metri finchè non ci rituffiamo nel bosco e scendiamo sul sentiero 6c fino a Sambuchello 480 mt. slm.
La discesa è stata bella ma ora ci becchiamo nuovamente una bella ripida e lunga salita (circa 6 km) fino a tornare alla pianaccia, poco sotto alla fonte del Borbotto.
Quasi sette ore nei boschi del Falterona, una lunga boccata di ossigeno, un bel reset di tutti gli stress.
Quando la prossima??????
Giancarlo
Bravissimi…………..un pò vi ho invidiato
Grazia