La Ronda di Tommaso

Domenica 25 gennaio, ritrovo alle ore 6 sotto casa di Maurizio, con Giancarlo (La Silvia e Stefano ci aspettano la con il loro camper) partiamo alla volta di Castiglion Fiorentino per la Ronda Ghibellina.
Arriviamo alle ore 7 dove ci incontriamo con la mitica Santina che ci consegna i nostri pettorali (servizio impeccabile).
Il cielo nonostante le ottimistiche previsioni meteorologiche del Lamma è grigio e minaccia pioggia. Primo dilemma della giornata: l’abbigliamento, alla fine più per timore che per altro opto anche per il gilet anti-vento. Il tempo di preparare le borracce con l’acqua e i sali, sistemare gli ultimi dettagli, siamo già sotto il gonfiabile per la partenza con tutti gli altri partecipanti.
Alla fine saremo circa 700 divisi nelle tre distanza previste 13 km, 27 km e 44 km. La Silvia, Stefano e Maurizio affronteranno i 27km io e Giancarlo i 44km.
Nei minuti prima della partenza, provo un misto di emozione e timore sia per la distanza che per il dislivello che dovrò affrontare, anche perché in fin dei conti è il primo vero trail della mia vita. L’allenamento c’è, so di essere pronto, ma le variabili sono tante e la paura di non portarla in fondo c’è. Non ci sono obiettivi particolari se non quello di arrivare entro il tempo massimo (9h30min).
Si parte, lo sparo e via al piccolo trotto per circa due tre km di strada asfaltata, un bel gruppo rumoroso e variopinto si aggira per le strade di Castiglion Fiorentino.
Il meteo intanto peggiora, un pò di pioggerella e un bel vento freddo, sembra darci il benvenuto all’impresa di giornata.
Svolta a destra e via in rigorosa fila indiana per l’attacco della prima salita. Le pendenze si fanno subito sentire e in dei punti si dura fatica anche a camminare, vista la coda umana che si forma nelle prime asperità di giornata.
Si procede in single track nel bosco sempre in salita, con passaggi su ponti di pietra e canyon di roccia. Usciti dal bosco ecco la prima sorpresa di giornata, un bel vento gelido con un bel nevischio che ci accompagnerà per tutti i passaggi in quota che ci rimangono.
Arrivo al 1° ristoro dove mi ricongiungo con Maurizio, il tempo di bere e mangiare qualcosa e via si riparte. Il traffico umano via via si smaltisce e si riesce a correre nei brevissimi tratti scorrevoli che incontriamo.
Il vento e il nevischio ci accompagnano, fino al 2° ristoro a quota 900m e 16 km percorsi. Guardo l’orologio 2h e 40min per fare 16 km, dentro di me penso: sarà una lunga giornata.
Maurizio mi saluta e gira per il bivio della 27 km, da ora sarò solo.
Altra salita dura fino al gpm di giornata posto a quota 800m circa, fango, nevischio e vento non mancano, ma sto bene, riesco ad alternare la corsa nei tratti più scorrevoli a camminata veloce nella tremende salite.
Discesa tecnica con pendenze vertiginose fino al 23° km dove è posto il 3° ristoro, riesco ancora a mangiare e bere regolarmente, le gambe stanno bene e riprendo, sù di nuovo in salita con passaggi spettacolari. Fino al ristoro del 33° km è tutto un saliscendi con salite dure e discese tecniche, non c’è mai un tratto dove poter far girare un pò le gambe (che cominciano a dare i primi segni di stanchezza).
Ristoro del 33° km, ci arrivo dopo una discesa con circa 400m di dislivello negativo, dura tecnica, dove le gambe fanno male e la fatica accumulata comincia a farsi sentire. Controllo il gps sono a 4h e 57 di gara. Comincio a realizzare che posso stare sotto le 7 ore. Anche perché a detta di un volontario del ristoro la parte dura di gara l’abbiamo passata (bugiardo di un volontario). Il tempo di mangiare e bere, mandare un sms a Maurizio per comunicare che sono ancora in vita, leggere la sua risposta (“bene ottimo amministrati mi raccomando” – non ci sono problemi vai….ci penserà il percorso ad amministrarmi) e si riparte.
1km di pianura in mezzo agli olivi, riesco a vedere Castiglion Fiorentino, dentro di me penso: “è quasi fatta” però poi guardo il gps e mancano dieci km, quando al palazzetto in linea d’aria ce ne saranno si e no due (dovè il tranello???).
Capisco tutto appena giriamo a sinistra e via di nuovo nel bosco, in single track su in salita con pendenze da capogiro. Per scrupolo controllo il dislivello accumulato e siamo a 1300 D+, ne mancano ancora 1000 per arrivare ai 2300 previsti. Ecco la gara comincia qui. Tre salite una peggio dell’altra, i primi segni di crampi, e tre discese ancora peggio. La fatica si fa sentire, riesco ad arrivare al ristoro del 39 km. Le salite sono finite, in appena 7km ho accumulato gli ultimi 1000m di dislivello positivo. Bevo qualcosa, saluto i volontari e via per l’ultima discesa di giornata.

Le gambe mi salutano, i crampi invece fanno capolino, ma in un modo o nell’altro riesco a finire la discesa, vedo Castiglion Fiorentino e il palazzetto, ancora due km di pianura dove alterno corsa a camminata veloce. Ecco di nuovo l’asfalto, curva a destra e vedo il gonfiabile. Finalmente taglio il traguardo. Ce l’ho fatta.
Tempo finale 6h 52 min 44km e 2300 D+, mi trascino su per le scale a ritirare il mio boccale pieno di birra che mi gusterò in preda ai crampi su una bella panchina.
Il tempo di avvertire famiglia che son vivo e aspetto Giancarlo per gustarsi insieme il buon terzo tempo finale a base di pasta, porchetta e fagioli.
Se il primo amore non si scorda mai, beh oggi tra me e il trail è stato amore a prima vista, meditando già nuovi e ambizioni obiettivi (rigorosamente off – road).

Tommaso